Un pomeriggio di primavera , ero in macchina con i miei genitori, il sole era caldo e c’era un dolce venticello. Eravamo tutti diretti da zio Felice e guardando dal finestrino dell ‘auto vedo una graziosa micetta bianca con delle grandi macchie nere .Stava per attraversare la strada, indifesa e inconsapevole del pericolo.Improvvisamente chiedo a papà di fermarsi, scendo dalla macchina e prendo in braccio la gattina, la osservo e mi accorgo di quanto sia carina. Sembra un batuffolo di lana con delle macchie nere , gli occhietti vispi di color azzurro chiaro come il cielo ,un musetto rosa con un’espressione da gran furbetta. Mi giro verso i miei genitori, li guardo e li supplico di lasciarmi tenere la gattina.Mamma mi dice che non possiamo tenerla e mi spiega che a casa non c’è spazio a sufficienza e che prendere un animale è come avere un bambino ,ha bisogno di tante cure e attenzioni che ,per il momento,non possiamo darle.
Il mio cuore si riempie di tristezza e i miei occhi di lacrime. Non voglio lasciarla per strada , in balia di mille pericoli.
A quel punto mi viene l’idea di portarla a casa di zio Felice ,visto che lui ama tanto gli animali e ne possiede molti ,in più ha un grandissimo giardino.Lo zio accetta di tenere la gattina e io sono felicissima Di tanto in tanto vado dallo zio così posso giocare con la mia amata Candy.