Oggi a scuola eravamo molto tristi perchè la nostra compagna Aurora è entrata in classe piangendo. Tutti le siamo corsi incontro preoccupati, ci ha abbracciato e ci ha confidato che la sua tanto amata cagnolina era morta in un brutto incidente. Abbiamo pensato a cosa avremmo potuto fare per consolarla e alla fine abbiamo chiesto ad Aurora se le avrebbe fatto piacere parlarci della cagnolina, di com’era e di come era entrata a far parte della sua vita. Ci è sembrato un modo carino per ricordarla e per salutarla. Aurora ha accettato, contenta del nostro gesto, si è seduta al posto della maestra e ha iniziato a raccontare…………….. ” La mia dolce cagnolina mi è stata regalata quando avevo circa quattro anni: un giorno, all’uscita della scuola materna, ho visto la mamma che mi aspettava, tenendo fra le braccia un piccolo esserino pelosetto. Era bellissima! Il cuore mi batteva fortissimo, non riuscivo neppure a parlare, ero talmente felice che sono scoppiata a piangere! Delicatamente l’ho presa fra le mie braccia, lei mi ha guardato con i suoi grandi occhioni color nocciola e mi ha dato un lecco per asciugarmi le lacrime. Il quel momento è scoppiato l’amore fra di noi e ho capito che non ci saremmo lasciate mai più….- IO e il mio grande AMORE-, sembrava il titolo di un film! Ed è stato proprio in quel momento, quando i nostri occhi si sono incrociati, che mi sono detta, PESCA, questo sarà il suo nome! Era proprio del colore di una bella pesca matura e così profumata che l’avrei voluta ricoprire di morsi, proprio come lei stava facendo con la mia mano. Ritornate a casa non mi ha abbandonato un attimo, ogni volta che mi allontanavo dalla sua vista iniziava a guaire, un triste pianto che cessava solo quando mi vedeva tornare. Trotterellando correva verso di me e cercava di scalare le mie gambe per ritornare fra le mie braccia e appoggiare il suo musetto nell’incavo del mio collo: solo così si tranquillizzava. Non parliamo poi del momento in cui arrivava l’ora di dormire: i miei genitori le avevano preparato una comoda cuccetta vicino al mio letto, ma Pesca non ne voleva proprio sapere di dormire lì tutta sola! L’abbracciavo, la coprivo con la sua copertina colorata, le davo la buonanotte e mi mettevo a letto…….ma passati pochissimi minuti sentivo le sue zampette che mi chiamavano, scavando nelle mie coperte e cercando di arrampicarsi. La mamma mi aveva detto che non dovevo assolutamente farla dormire nel letto con me, non è igienico, aveva detto, ma come potevo resistere se mi guardava con quegli occhioni tristi, come potevo lasciarla su quel pavimento freddo! Per una volta facciamo un eccezione, pensai e la feci salire nel mio letto, sarà solo per questa volta! Ma non fu così, quella fu la prima di tante altre volte, era il nostro segreto, lei saliva e si acciambellava felice vicino ai miei piedi, anche se credo che i miei genitori lo sapessero ma facevano finta di non accorgersene. Eravamo felici insieme, io crescevo e lei cresceva insieme a me, lei c’era sempre in ogni momento della mia vita: c’era ai miei compleanni, nelle gite con la mia famiglia, in vacanza, c’era quando mi è caduto il primo dentino ed io spaventata pensavo di rimanere senza denti. Asciugava le mie lacrime quando ero triste o arrabbiata, si acciambellava fra le mie gambe e mi guardava con le sue strane espressioni, alzava e abbassava le orecchie e piegava il suo musetto a destra e a sinistra, fino a quando non scoppiavo a ridere per quanto era buffa. Era con me anche il mio primo giorno di scuola: ero agitatissima e un po’ spaventata per la nuova avventura, ma Pesca mi ha accompagnata fino al cancello e mi ha guardato come a voler dire, vai non aver paura, io sarò qui ad aspettarti come quel giorno in cui ci siamo incontrate per la prima volta. Infatti all’uscita era lì che mi aspettava insieme alla mamma, quando mi ha vista arrivare ha iniziato a scodinzolare e a saltarmi intorno: in macchina le ho raccontato tutte le belle attività che avevo fatto nella mattinata, ero felice e Pesca lo aveva capito, i suoi occhi brillavano mentre le parlavo. Eravamo insieme anche quel ultimo giorno, siamo state al mare, le lanciavo i bastoni e lei correva a recuperarli, me li riportava e mi incitava a tirarli ancora e ancora….non si stancava mai di giocare! Ed è così che la voglio ricordare, che corre felice da me………
Pesca non c’è più in casa, non c’è più la sera nel mio letto, ma nel mio cuore ci sarà sempre, non morirà mai e sarà sempre con me, in ogni momento della mia vita, mi aiuterà a crescere rispettando e amando gli altri.
Se mi guardo intorno, in questo momento, mi sembra di vederla, proprio lì davanti a me fra di voi, che mi sta ascoltando, sta scodinzolando e mi sta guardando con una delle sue strane espressioni, ed è felice perchè oggi sono riuscita a raccontare di LEI…..e ora mi sento meglio!
Ciao amica mia, ciao Pesca.